LUCANIA VENTITRE’
GRAFFITO POLISTRATO
Il graffito ha come elemento principale la sagoma della Basilicata, che al suo interno racchiude un grappolo d’uva (coltivazione tipica del potentino) e un fascio di spighe di grano (coltivazione tipica del materano), simboli della terra e della tradizione contadina.
Gli acini che compongono il grappolo sono non a caso 23, per rievocare l’anno di nascita di Rocco Scotellaro, nonché l’età nella quale divenne sindaco di Tricarico per la prima volta.
Fanno da cornice a questa figura, richiamando anche il colore rosso intenso della base, dei papaveri, che simboleggiano nella narrazione popolare l’attaccamento e l’amore verso la propria terra, come più volte sottolineato dal Poeta. Campeggiano fieri per lanciare il messaggio di libertà e di capacità di adattamento, nonché di volontà di resistenza.
Noi possediamo “il libero arbitrio”.
Ci è stata donata una mente è un mezzo potente. “imparare a governarla per non essere governati da essa è la vera libertà.”
(Valentina Di Gruccio)
Valentina Di Gruccio (Polla, 1988). Vive a Brienza e ha sempre avuto la passione per l’arte, come dimostra la sua scelta negli studi, avendo conseguito la laurea in Scienze dei Beni Culturali, e la sua costante attenzione anche alle risorse locali essendo socia della cooperativa Mulabo ( Museo laboratorio del paesaggio culturale di Brienza). Quest’anno, per una nuova esperienza, ha deciso di partecipare alla manifestazione “Un Graffio d’innovazione” e di misurarsi con una tecnica del tutto nuova: quella del graffito polistrato!