Sarà una Notte della Taranta diversa da come si pensava fino a pochi giorni fa e la notizia di annullare gli eventi salentini e tenere il concertone a porte chiuse è una scelta che prova a tutelare ogni necessità, a cominciare dalla salute. Il Covid ha già portato disastri all’economia del mondo dello spettacolo forse più di qualunque altro settore, ma la Fondazione di Melpignano e i comuni salentini interessati hanno dovuto, come tante altre realtà, scegliere di stare dalla parte della sicurezza.
“Una notizia che ci tocca da vicino anche come Fondazione Appennino – racconta il direttore Piero Lacorazza – avendo siglato un protocollo di intesa con la Fondazione Notte della Taranta; eravamo infatti pronti a far partire la collaborazione e i progetti comuni quando la pandemia ha fermato tutto. Anche noi avevamo immaginato un festival della Notte della Taranta diverso, con un pizzico di Appennino nel Salento ma ancora di più stavamo immaginando un “pizzico” di Salento in Appennino!”.
I punti di interesse comune tra le due realtà sono molteplici e condivisi al punto che, ad ottobre 2019, la Fondazione Notte della Taranta e la Fondazione Appennino hanno appunto siglato un protocollo d’intesa per la collaborazione su progetti ed idee che partono dal presupposto proprio di una rivalorizzazione della cultura delle aree interne, marginali in generale, che la stessa Notte della Taranta difende e risignifica costantemente attraverso la sua attività.
“Una spinta alla collaborazione – spiega il direttore di Fondazione Appennino, Piero Lacorazza – che entrambe le Fondazioni hanno appoggiato proprio sull’idea che i propri obiettivi non si esauriscono nell’ambito geografico di riferimento ma si allargano. E come per la Notte della Taranta i confini dell’interesse non si fermano al Salento, anche per noi l’ambito di Appennino, benché ampio, si allarga fino a tutte quelle aree che in comune possono avere un riscatto dalla marginalità. Al Mezzogiorno in particolare, l’obiettivo è di essere tuti protagonisti di una nuova visione verticale dell’Italia che si affianca alla classica divisione tra Nord, Centro e Sud. Le tradizioni popolari con la cultura musicale delle aree interne, dunque, sono uno dei principali collanti sociali a cui guardiamo con interesse”.
Non è un caso, infatti, che gli impegni presi reciprocamente dalla due fondazioni sono principalmente concentrati su obiettivi di ricerca, studio, formazione e orientamento in particolare alle nuove generazioni. Progetti che per il momento il Covid ha rallentato e dunque quest’anno la collaborazione avverrà a distanza, a partire dal sostegno al concertone a porte chiuse in programma per la fine di agosto 2020.
PROTOCOLLO D’INTESA Fondazione Appennino – Notte della Taranta